“GKN nella giornata di giovedì ha informato i sindacati della presenza, non di tre ma di quattro manifestazioni di interesse raccolte dall’Advisor incaricato, il Dottor Francesco Borgomeo. GKN nella sua comunicazione ha inoltre lasciato intendere di voler far ripartire la procedura di licenziamento da dicembre, oppure chiedendo al sindacato la condivisione della cassa integrazione per cessazione d’attività che accompagni i licenziamenti.

Per la Fiom GKN non può continuare a tenere al buio i lavoratori e il sindacato tenendo le carte coperte e dettando tempi e regole di una partita che così rischia di essere truccata. La Fiom ha formalizzato la volontà di voler vedere le carte. È urgente sapere chi sono i potenziali compratori, qual è il mandato sul futuro della continuità dello stabilimento. Il confronto avvenga in una sede istituzionale dove l’azienda si impegni, anche attraverso un vincolo di firma, a garantire i livelli occupazionali e le condizioni contrattuali. Per questo ieri lo abbiamo scritto in una lettera inviata all’Advisor, a Invitalia e per conoscenza all’azienda.
A conferma della mancanza di chiarezza nella giornata di ieri il Ministero dello Sviluppo Economico è intervenuto comunicando a Gkn di aver preso atto della situazione, chiedendo che gli siano urgentemente trasmessi i quattro piani di reindustrializzazione ed informando tutte le parti che un tavolo sarà convocato solo a valle di una valutazione che farà col supporto di Invitalia.

La Fiom respinge tentativi maldestri di intorbidire il confronto e non accetta ricatti: gli accordi si raggiungono dopo una contrattazione che GKN sta negando. È necessario il tempo utile per valutare, anche grazie alle verifiche di Invitalia, le proposte dell’Advisor e le altre eventuali che potrebbero arrivare da soggetti diversi o dalle intelligenze collettive del territorio. GKN smetta di perdere tempo e contemporaneamente avviare il conto alla rovescia mentre siamo impegnati ad individuare una soluzione utile a garantire la continuità industriale e occupazionale del sito.
Nel frattempo, per favorire un eventuale serio processo di reindustrializzazione, GKN consenta da subito la ripresa dell’attività produttiva anche perché i volumi che venivano realizzati nello stabilimento Firenze non sono spariti, ma sono stati volutamente delocalizzati in altri stabilimenti del gruppo. Il nostro territorio ha conosciuto fin troppi casi similari. Prima di parlare di ammortizzatori sociali dobbiamo aver chiaro come avverrà la transizione della reindustrializzazione a tutela dei lavoratori ma anche dell’eventuale compratore, purché seriamente interessato ad un progetto industriale. Noi continueremo ad elaborare un piano di reindustrializzazione basato sull’idea della mobilità sostenibile e della transizione energetica, controllato da soggetti pubblici, a partire da Invitalia, a garanzia del piano. Dal 9 luglio ad oggi, insieme ai lavoratori, abbiamo dimostrato di essere i più legati a quello stabilimento e di essere gli unici ad avere qualcosa di concreto da dire e da proporre per il futuro”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e la RSU Fiom GKN di Firenze


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